Papaya! Servizi cloud per tutti

Matteo Carbone

di Matteo Carbone

"Perché lasciare queste opportunità tecnologiche solamente ai big del mercato?"

La nostra mission parla chiaro: la tecnologia è qualcosa di straordinario e non deve essere fruibile solamente dalle grandi aziende; chiunque può migliorare il proprio processo produttivo, attraverso l’introduzione di strumenti smart, belli da vedere e semplici da utilizzare. E non parliamo solo di aziende; privati, enti e associazioni: tutti sono inclusi nel processo d’innovazione.

Oggi, infatti, vi portiamo ad esempio Papaya, la web app che abbiamo sviluppato per ESN Modena, una piccola associazione studentesca parte dell’Erasmus Student Network (ESN). Il motto è “students helping students”: volontari che durante il loro percorso universitario offrono il proprio tempo per aiutare degli studenti stranieri che vengono a studiare in università italiane per un periodo di tempo limitato (6 mesi – 1 anno).

ESN Modena, che da poco ha festeggiato il suo decimo anno di attività, conta circa 25 membri attivi che fanno fronte a più di 300 studenti in scambio ogni anno, nelle città di Modena e Reggio Emilia. Nel suo processo di integrazione ed inclusione degli studenti stranieri nella cultura del territorio, l’associazione prevede diversi progetti. Tre in particolare riguardano il nostro case history:

Buddy system: “Pensi di aver bisogno durante i primi passi nella tua nuova città? Richiedi un Buddy che possa aiutarti e rispondere alle tue domande nei tuoi primi e delicati momenti a Modena e Reggio Emilia“

Language tandem: “Vuoi esercitare una lingua straniera con uno studente madrelingua, insegnando al contempo la tua?”

Pick-up system: “Tu e i tuoi bagagli avreste bisogno di raggiungere i nuovo appartamento dalla stazione dei treni o dei bus?”

Tutti e tre i progetti si basano sull’abbinamento di un Buddy — uno studente che vive a Modena o Reggio Emilia, con uno studente in scambio, permettendo al Buddy di offrire il proprio tempo per rendere la vita più facile allo studente straniero, ottenendo in cambio un’esperienza multiculturale, il potenziamento di una lingua estera o, semplicemente, un nuovo amico.

Prima di Papaya, l’intera gestione per i tre progetti avveniva attraverso la compilazione di form manuali o elettroniciche venivano interpretati da un responsabile di progetto, il quale, spulciando tutte le liste, cercava di effettuare l’abbinamento migliore possibile, contattando di conseguenza (tramite telefono o email) la coppia appena creata.

L’era Papaya ha visto l’introduzione di una web app che, tramite il log in via Facebook, permette di limitare fortemente il numero di informazioni che l’utente deve inserire, velocizzando il suo accesso al sistema.

Una volta all’interno dell’app, l’utente può iscriversi ad uno dei tre sopracitati progetti: i Buddy offrono il proprio aiuto, mentre gli studenti in scambio fanno richiesta per un nuovo compagno.

A questo punto, ogni responsabile di progetto verrà notificato delle nuove richieste e, attraverso un’interfaccia pulita ed intuitiva, potrà valutare quale potrebbe essere il Buddy migliore per ogni studente internazionale.

Informazioni anagrafiche, dettagli specificati dagli utenti e informazioni (quali i “Mi piace“) provenienti dal Social Network: l’insieme di queste tre sorgenti dati permette al responsabile di concludere il match perfetto, con una notifica automatica inviata nel momento immediatamente successivo ai due diretti interessati.

Plichi di carta? Complessi fogli Excel? Fantasmi del passato!

E non è tutto. Abbiamo in cantiere un algoritmo che suggerirà automaticamente i match ideali ai responsabili dei progetti: come ridurre un’operazione di giorni a pochi minuti, grazie al machine learning e ad un pizzico di magia.

Hai ancora dubbi riguardo l’utilità di una app nel tuo processo produttivo, di qualunque esso si tratti? Contattaci e ti illumineremo!