Il viaggio internazionale di Papaya continua: come è nata l'idea di permettere a Sezioni ESN e Università europee di creare i propri progetti in Papaya, e come l'abbiamo resa possibile.
Mentre scriviamo, il servizio cloud che abbiamo creato per supportare studenti in scambio all'inizio della loro esperienza all'estero ha raggiunto la sua quarta versione. La piattaforma, gestita insieme ai volontari di Erasmus Student Network (ESN) Modena, offre oggi i suoi progetti a più di 80 università europee di 20 diversi paesi, con un audience di quasi 10.000 nuovi utenti ogni anno.
Il vario set di utenti composto da studenti, tirocinanti e lavoratori da tutto il mondo, ci ha permesso di studiare e migliorare la scalabilità (in termini numerici e geografici) delle nostre infrastrutture cloud. Grazie alla diversità dei dispositivi connessi a Papaya tramite le sue app o qualsiasi browser, siamo stati in grado di perfezionare la User Experience delle nostre interfacce, perchè funzionassero al meglio indipendentemente dalla risoluzione degli schermi fruitori.
Analizzando questi interessanti dati, abbiamo potuto confermare quanto già conoscevamo; il servizio viene utilizzato principalmente in prossimità dei nuovi semestri accademici: all'inizio dell'anno e in estate. In questo periodo, gli studenti e lavoratori in scambio cominciano a prepararsi per la loro esperienza all'estero, e fanno quindi affidamento su Papaya e sui suoi progetti di accoglienza per dissolvere tutti i loro dubbi.
Naturalmente, man mano che gli studenti stranieri si sentono a casa nei loro nuovi paesi, iniziano ad avere sempre meno bisogno dei servizi di accoglienza – fine per il quale è stato originariamente progettato Papaya. Ad ogni modo, crediamo che, anche col passare del tempo, agli utenti faccia piacere continuare a essere supportati nel loro percorso di integrazione e costruzione della nuova rete di conoscenze e amicizie; purtroppo però, Papaya non includeva progetti specifici per soddisfare tali esigenze dopo i primi mesi. Per questo, potendo contare su una community attiva (che aiuta i ragazzi in scambio ad essere abbinati con gli studenti locali/internazionali),
abbiamo sviluppato l'idea di lasciare alle Sezioni ESN e alle università europee la possibilità di creare i propri progetti,
in base alle loro specifiche necessità.
Data la notevole complessità nascosta negli algoritmi di Papaya, per realizzare il nostro obiettivo dovevamo trovare il modo di rendere i progetti particolarmente semplici da creare e mantenere. Dopo diversi mesi di progettazione, abbiamo infine dato luce alla quarta versione del servizio cloud, che permette ora una configurazione completa dei diversi progetti, per soddisfare qualunque necessità.
Quando creiamo un progetto – da zero o cominciando da un modello dalla Galleria, possiamo ora modificare tutti i suoi dettagli. Visto l'ambiente internazionale attorno a cui ruota Papaya, abbiamo assicurato pieno supporto alle gestioni multi-lingua.
Quando parliamo di configurazioni, non intendiamo minuzie decorative: possiamo decidere quali campi aggiungere in ogni progetto e come questi debbano funzionare.
A completamento,
abbiamo mascherato la complessità degli algoritmi di affinità con un'intuitiva serie di slider;
chiunque può quindi decidere cosa è più importante considerare quando si abbinano utenti per un particolare progetto: basta spostare i cursori a destra o a sinistra!
Abbinando un'infrastruttura semplice da utilizzare con la creatività della community di Papaya, crediamo di poter migliorare ulteriormente il servizio che offriamo agli studenti/lavoratori internazionali che vanno all'estero e necessitano di aiuto nell'integrarsi nella loro nuova realtà.
Vedremo cosa succederà nei prossimi mesi! Nel frattempo, continuate ad avere buone idee! 💡